Che meraviglia ha preparato per noi la brava Maria!
La Galantina (il cui nome richiama la “gelatina” prodotto dalla ciccia in cottura) è un piattino sfiziosissimo, a dir poco delizioso, ma per quanto velocemente sparisca dal piatto di portata nel momento in cui si porta in tavola, ebbene la preparazione è assai lunga e laboriosa… Forse anche per questo motivo, oltre che per l’incredibile bontà e l’allegria che portiamo in tavola con un coloratissimo antipastino di galantina, questa ricetta è un piatto solitamente riservato ai giorni di grande festa, come Natale e Pasqua.
Ebbene, pensate che fortunati i nostri clienti: vengono in macelleria e trovano la galantina già bella e pronta da portare via! Preparata dalla Maria con ingredienti freschi e di qualità, secondo ricetta collaudata e “casalinga”, ovvero come la preparereste voi a casina vostra con un bel po’ di ore libere a disposizione ed una bella tacchinella intera disossata a regola d’arte dal macellaio, mica cose da poco…
Se siete però curiosi di provare, o volete vedere come la cucina la nostra chef, ecco a voi la ricetta e la foto-storia della galantina appena preparata!
Gli ingredienti da procurarsi sono:
una gallina o tacchino o tacchinella interi e perfettamente disossati (si consiglia vivamente di chiedere aiuto al macellaio)
impasto base del polpettone (in quantità sufficiente per il ripieno)
sedano, carota e cipolla a cubetti
formaggio Fontina a cubetti
pinoli
semi di girasole
prezzemolo tritato
Preparazione:
Mettere in un contenitore capiente l’impasto base del polpettone (ovviamente già condito), carote, cipolla e sedano a cubetti, pinoli e semi di girasole, prezzemolo, fontina e prosciutto tagliati a cubetti non troppo piccoli.
Impastate con la forza di 100 braccia, in modo da mescolare bene il tutto; da ultimo aggiungete i piselli e mescolate questa volta delicatamente, per non schiacciarli e rovinare così il risultato finale, che deve essere assai artistico e ben composto.
Su un piano stendete un foglio di carta forno e su questo foglio stendete ben bene la tacchinella intera perfettamente pulita e disossata.
Distribuite metà impasto del ripieno, un po’ scavato al centro; depositate quindi le uova sode intere in fila e al centro e ricopritele con il ripieno rimanente.
Avvolgete quindi il tutto con la tacchinella, tirando ben bene e cercando il più possibile di ottenere un fagotto ben compatto.
Avvolgete quindi il “fagotto” ottenuto anche con il foglio di carta forno e, per essere sicuri che la vostra tacchinella non scappi via e soprattutto non si sbricioli al momento del taglio, legate il tutto molto stretto con dello spago, a mo’ di arrosto.
A questo punto dovete depositare il fagotto in un tegame capiente, coprire con acqua, mettere a cuocere e lasciate sobbollire per almeno due ore (anche tre se la galantina è di dimensioni notevoli, come nel nostro caso).
Trascorso questo tempo, spegnete il fuoco e lasciate intiepidire un attimo. Prendete quindi la vostra galantina ancora avvolta nella carta, asciugatela un pochino e mettetela in una ciotola che la contenga bene, chiudete con un coperchio di misura oppure più piccolo del contenitore e adagiate su questo un peso (un bel pesetto da macellaio sarebbe l’ideale), in modo che la galantina si raffreddi, per ore e ore, mantenendo la forma un po’ schiacciata e ben compattata.
Mettete quindi il tutto in frigorifero.
Il giorno successivo, potete aprire la vostra preparazione e gustare il risultato. Se avete legato ben stretto il fagotto e lo avete messo a raffreddare con il giusto peso sopra, le fette che taglierete manterranno la forma e non si sbricioleranno.
Noi, curiose curiose, l’abbiamo aperta e tagliata subito a metà: ed ecco l’ovetto sodo ben centrato!
Brava mamma!!!
Adoro la galantina ma non mi azzarderò mai a rifarla a casa, un lavoro enorme! Brava la Maria
RispondiEliminaGrazie mille Marina! Che tempismo!!! :)
RispondiEliminaCiao!!! e invece mi toccherà farla per un libretto in uscita e prenderò spunto proprio da questa! Grazie per averla pubblicata mi torna super utile ;)
EliminaChe bella! Non l'ho mai mangiata però. E' sicuramente da provare.....Ma quella della foto chi è? Mi sembra di conoscerla,..
RispondiEliminaEcchemeraviglia! Guarda, ho proprio visto la preparazione qualche tempo fa alla televisione e un bellissimo post di Juls Kitchen questa estate. La galantina è qualcosa di stupendo e laborioso. Ma a guardare voi sembra così facile. Mi stampo subito le spiegazioni e ci proverò prima o poi. Un bacione. Pat
RispondiEliminache brava la signora Maria!! mi prenoto per una visita alla sua cucina!
RispondiEliminaciao e buona serata
Giovanni
Ciao! Bellissimo questo blog, per non parlare di questa galatina... ricorda un po' la cima genovese!!! Dev'essere squisita!
RispondiEliminaL'ho sempre sentita nominare me non l'ho mai mangiata!! assomiglia alla cima genovese..e che bel reportage!..la più brava è la mamma però!
RispondiElimina@ Meris: grazie!!! Quella della foto è la Maria in persona, e visto che abitavi in zona può darsi che vi conosciate, chissà!
RispondiElimina@ Patty: Patty con le tue capacità, nulla può farti paura... se provi poi facci sapere, mi raccomando! Baci!!!
@ Giovanni: sei sempre il benvenuto in cucina, se porti anche qualcuno dei tuoi manicaretti non ci dispiace eh! :)
@ Innamoratincucina & Ilaria: grazie mille per i complimenti e... bravissimi, avete detto giusto! Questa è la versione locale (di origine marchigiana, a essere onesti...) della cima alla genovese, naturalmente il profumo di Romagna la rende più buona... ;)
Ma dai...sai che non l'ho mai preparata :)
RispondiEliminaun bacione e buon fine settimana ciao
Grazie mille Stefania! Baci e buon weekend a te!!!
RispondiEliminaCiao!!!
RispondiEliminaNon l'ho mai mangiata,ma credo sia buonissima!!! Sono fortunati i vostri clienti a trovarla già pronta, perché la preparazione mi sembra un po' laboriosa, comunque mi segno la ricetta, magari provo a farla!!!
A presto e buon week end!
Cavolo quanto mi piace la galantinaaaa! Per me è associata anche alla mia carissima zia che, guarda un pò, si chiama Maria. Me la ricordo quando la preparava per i suoi clienti e per noi; aveva un piccolissimo negozio di alimentari in un piccolo paese delle Marche, dove io e mia sorella andavamo per tutto il mese di settembre a respirare l'aria buona tra le sinuose colline.
RispondiEliminaGrazie per la ricetta e le bellissime fotografie passo passo. Bravissime! :D
@ Laura: grazie mille e benvenuta!!!
RispondiElimina@ Barbara: infatti, la galantina nasce proprio nelle Marche! Ma anche qua in romagna abbiamo imparato a farla buona buona! E se poi chi la cucina si chiama Maria, evidentemente non sbaglia!!!
Baci!!!
Sembra buonissima!
RispondiEliminaMa vi assomigliate molto tu e tua mamma!
Grazie mille Titti! Dirmi che assomiglio alla mamma è un bellissimo complimento!!! :)
RispondiEliminaMe ha encantado la suya, perfecta.
RispondiEliminaUn abrazo desde Alicante, España.
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